martedì 8 marzo 2011

BREVE Diario Ugandese

>Eccoci giunti al termine della prima Settimana
>Ygramul in Uganda, e quasi al termine di questa
>stupenda esperienza vissuta con la Coopi
>< Cooperazione Internazionale >.
>Ecco ritornare molte sensazioni del vecchio
>viaggio in Malawi, rinnovarsi, ringiovanire ed
>emozionarmi! Giriamo nei centri dove la Coopi
>ha creato dei Consultori per la prevenzione
>all'Aids, per la lotta all'alcolismo <enorme
>piaga dell'Uganda e di questa regione
>di Aber> e per proteggere le donne violate.
>Stiamo raccogliendo energie, risa, scambi
>incredibili di gioia e stupore, canti e balli
>tradizionali, accoglienze calorose, fiere e nel
>contempo intimorite da Noi, dal 'Muzungo',
>in questa occasione anche cosi' stravagante:
>in Maschera, Trampoli, Stoffe e Palloncini.
>Abbiamo fatto gia' 3 repliche del nostro breve
>ma complesso spettacolino da strada, spargendo il
>verbo di 'USE THE CONDOMS!!' e 'MEN END WOMEN
>HAVE THE SAME RIGHTS!!'; urlando contro
>ogni violenza sulla Donna 'PE BER!! (Non
>e' giusto!) e tutto questo e' molto bello... veramente
>difficile ed imbarazzante ma davvero utile e
>importante. E' in esperienze come questa,
>nel paralre con le persone che operano sul luogo
>(dottori, antropologi, operatori di ogni tipo), che si
>comprende il senso profondo del nostro agire,
>la sua minuscola ed impercettibile forza di mutamento,
>ma anche l'essenziale valore, non tanto artistico, ma
>sociale, umanitario, politico e sanitario.
>Vediamo i bambini ridere, le donne commentare
>e scuotere la testa, gli occhi rossicci degli uomini
>incupirsi dubbiosi e... capiamo che serve, funziona,
>lascia un seme, un germe... un messaggio colorato,
>forte, raro e profondo.
>In scena Simone e Gabriele pavoneggiano le
>loro Maschere simboliche, rappresentando
>l'Ubriacone 'AMERO' e l'Uomo Eccitato 'ACIOT',
>scherzano, giocano con i bambini, ma mostrano
>anche la violenza sulle donne e sui bambini (rappresentati
>da Martina e Valentina). Tanta poverta' ci abbraccia in
>maniera regale e con una forma signorile all'inglese
>ascolta i nostri spettacoli. Tante risa, poi silenzi, fastidi,
>imbarazzi e sorpese colpiscono il pubblico in
>una strana e misurata 'venerazione' dello
>spettacolo, platealmente in attesa, in ascolto...
>un intero popolo, meraviglioso e bellissimo, con
>una forza vitale coraggiosa dirompente, eppure cosi'
>poche pretese, cosi' pochi diritti! E' ancora una volta
>strano e angosciante sentirsi 'Bianchi' li' ove il
>tuo colore e' visto in maniera cosi' marcatamente
>superiore, alta e altra, potente e immeritatamente migliore.
>'Gli Animali non attaccano i bianchi...'
>Mi vergogno eppure sono pieno di felicita' e orgoglio
>che una buona parte dello Sciame Ygramul
>(Graziella, Martina, Valentina, Simone, Gabriele e
>Vania) sia qui a dipingere le proprie immagini per
>la terra rossa Ugandese, con i suoni, i movimenti e le
>scene didascaliche ma forti della nostra 'Storia di
>Mr.Horny e Mr.Buz'; intanto una certa malinconia e
>rabbia scuote il nostro senso di Teatranti antropologici...
>stiamo aiutando, ma quando riusciremo ad avere
>davvero la sensazione di aiutarCI alla pari!
>L'Africa mi culla e scuote, mentre scrivo queste poche righe
>e sento dall'ospedale del Centro ove siamo ospiti i pianti
>dei bambini piccolissimi, avvolti nelle strette tele sulle
>schiene delle orgogliose donne nero pece... di lontano
>ragazzi giocano a pallone urlando in lingua LUO, mentre
>qualche animale del tutto sconosciuto grugnisce (o chissa'
>come si definirebbe quel verso) con un suono semiumano.
>Canti all'orizzonte con un basso continuo da stereo si
>impastano al tutto, mentre la fronte gronda sudore e
>caccio qualche zanzare che mi ronza attorno carica di
>paure malariche. Ciao... a presto.
>Vania
>

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